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Il progetto Safe in Repubblica Democratica del Congo: un racconto per immagini

Agosto 27, 2020

Potremmo utilizzare mille parole per raccontarvi il progetto Safe — Santé Alimentaire et Formation — realizzato da Oikos insieme al Centro Balducci grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Fagagna, ma affidiamo la narrazione a un breve video che raccoglie le belle immagini catturate dal nostro cooperante Lorenzo Flego. Accanto a lui, oltre naturalmente, al personale locale hanno preso parte al progetto tre giovani volontari friulani. È questo un aspetto importante dell’iniziativa perché ha consentito non solo a loro di fare un’esperienza straordinariamente formativa, ma anche una disseminazione significativa dei contenuti del progetto.

In breve, prima di lasciarvi al video, l’obiettivo di Safe era di contribuire a risolvere il problema della malnutrizione alla Pediatria di Kimbondo attraverso la formazione del personale sanitario locale, la promozione della sicurezza alimentare e lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile.

La Pediatria di Kimbondo è un importante punto di riferimento per il territorio ed è nata con lo scopo di fornire cure gratuite alle famiglie in difficoltà economica e accoglienza a bambini orfani in precarie condizioni di salute. Parliamo di bimbi affetti da malaria, HIV, tubercolosi, meningite e altre malattie che la struttura si impegna a seguire e curare, ma il problema più grave e complesso è sicuramente quello della malnutrizione, altamente sottovalutato: il personale non è sufficientemente preparato per gestirla adeguatamente e inoltre spesso mancano del tutto i prodotti e gli strumenti necessari alla cura e alla diagnosi del problema.

Molte sono le cause di questi problemi: una di queste la qualità e la varietà del cibo. Ecco dunque che il progetto ha puntato sulla formazione del personale sanitario, nonché (come vedrete) sul rinnovamento degli spazi quali Farmacia e Cucina affinché permettano uno stoccaggio e una conservazione adeguata di farmaci e derrate alimentari. Si è altresì lavorato allo sviluppo del Polo Agricolo della Pediatria, per garantire una duratura e costante fornitura di alimenti proteici.

Per avere maggiori informazioni potete andare a questo link , qui invece trovate un racconto in itinere di Lorenzo Flego.

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Filed Under: Africa, Esperienze di volontariato, News Tagged With: africa, Centro Balducci, Cooperazione allo sviluppo, Kimbondo, Oikos Onlus, volontariato

Estate 2020. Campo di Volontariato Internazionale in Colombia

Marzo 6, 2020

Quest’estate parti con noi. Campo di Volontariato Internazionale in  Colombia.

Se vuoi metterti in gioco, conoscere luoghi e persone uniche, se senti il bisogno di vivere un’esperienza intensa  allora il Campo di Volontariato Internazionale promosso da Oikos Onlus fa per te!

Oramai, da molti anni Oikos Onlus promuove un percorso di volontariato internazionale in Colombia per chi desidera avvicinarsi al mondo della cooperazione.

Gruppo di Volontari italiani in Colombia.

Prima di tutto, i workcamp sono esperienze di solidarietà aperte a tutti coloro che abbiano voglia di mettere a disposizione le proprie attitudini e capacità personali.

Per questa ragione, i campi di volontariato in Colombia sono una grande opportunità per chi vuole mettersi in ascolto e conoscere nuove comunità nel Sud del Mondo.

I nostri volontari con Harold Montufar Andrade del “Centro educativo para la paz y el buen vivir” di Samaniego

Ecco qui  tutte le informazioni necessarieper vivere questa esperienza Internazionale.

  • Quando?

Partenza agosto/settembre 2020. E’ previsto un numero minimo di partecipanti per la partenza.

  • Chi può partecipare?

I workcamp sono esperienze di solidarietà aperte a tutti coloro che abbiano voglia di mettere a disposizione le proprie attitudini e capacità personali.  Età minima: 18 anni compiuti al momento della partenza.

  • Quali sono le principali attività previste?

– Sostegno organizzativo alle attività del “Centro educativo para la paz y el buen vivir” di Samaniego

– Visita ad alcune comunità indigene locali

– Lavoro nei campi con i cafeteros

– Partecipazione alle attività di formazione sui temi i diritti umani e il buen vivir all’interno del “Centro Educativo”

– Attività di diffusione delle attività del Centro

– Attività di sostegno agli artigiani locali

– Incontri con diverse comunità locali

  • Costi?

1800€ compreso viaggio aereo A/R e spostamenti interni, alloggio e formazione pre-partenza.

Infine, partecipare al corso di formazione pre-partenza è fondamentale e propedeutico per avere una conoscenza consapevole ed approfondita del contesto socio-culturale.

Per questa ragione, il percorso prevede un ciclo di incontri di formazione pre-partenza nella sede operativa di Oikos a Udine.

In questa fase, si parlerà di:

  1. motivazioni e chiavi di lettura della globalizzazione
  2. processi globali e flussi migratori
  3. conoscenza delle realtà di volontariato a livello locale, nazionale, europeo ed internazionale
  4. profilo del cooperante e conoscenza dei paesi di destinazione, dei progetti e del ruolo dei volontari.

Quindi, cosa aspetti?

Scarica compila e invia il tuo modulo di Iscrizione a: info@oikosonlus.net ENTRO IL 20 MARZO 2020

Modulo Iscrizione Colombia Estate 2020

BROCHURE CAMPO VOLONTARIATO COLOMBIA

Parti con noi e ti promettiamo vivrai un’esperienza che ti cambierà la vita!

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Filed Under: Africa, News

Congo. Il diario di Marta, infermiera

Maggio 16, 2017

congo-marta-manuel

Se dieci anni fa mi avessero chiesto “Come ti vedi tra 10 anni?”, avrei risposto “Mi vedo in Africa, mi vedo infermiera e mi vedo sposata con la persona giusta.” Kimbondo è in poche parole la realizzazione perfetta del mio sogno più grande. Ho 24 anni, e assieme a Manuel, 30, abbiamo sostanzialmente dato inizio alla nostra vita matrimoniale qui in Congo. Siamo entrambi cooperanti con Oikos Onlus; io porto a termine il progetto New Neo, precedentemente seguito da Agnese, e Manuel cura il progetto di Kinta. Questa è una semplice pagina di diario sulla mia vita da infermiera italiana a Kimbondo.

Terapia Intensiva al mattino, Neonatologia al pomeriggio

Oltre a seguire il progetto New Neo, il mio lavoro consiste nel fornire apporto infermieristico alla NEO, la Neonatologia, al pomeriggio, e alla Terapia Intensiva, al mattino. Sono bastati i primi cinque minuti del primo giorno di lavoro per capire che non valeva nemmeno la pena fare un confronto tra la Terapia Intensiva Pediatrica dove ho lavorato in Italia e quella dove, per una buona fetta di tempo, d’ora in poi lavorerò. Non mi sento però di fare alcuna critica a riguardo, elencando le tante cose che non funzionano o che andrebbero indiscutibilmente corrette. Non è per portare il mio mondo così schematico e rigoroso che sono venuta qui, ma per portare me stessa, il mio contributo e le mie conoscenze, cercando di dare una mano e supervisionare il lavoro dei miei colleghi, con attenzione ma allo stesso tempo umiltà, perché anch’io, qui, ho molto, moltissimo da imparare.

congo-marta

 Cosa impara un’infermiera in Congo

Prima di venire qui non avevo mai curato un paziente malarico. Non sapevo riconoscere la cianosi in un paziente nero, semplicemente perché non l’avevo mai vista. Ignoravo che prendere una vena in una persona con la pelle nera , bambino o adulto che sia, non è più difficile che in una persona con la pelle bianca, l’anatomia in fondo è la stessa. Non avevo idea di che cosa significa dover lasciare andare un bambino al suo destino perché mancano le medicine per poterlo urgentemente curare in tutto l’ospedale e la madre non ha i soldi per comprarle all’esterno. Non sapevo cosa significa vedere morire tre bambini in una stessa mattinata. Non sapevo che cosa si prova nel vedere una bambina in coma da malaria, dopo che per giorni ho cercato di scacciarle le mosche di dosso, di lavarla e abbassarle la febbre con lo stesso pagne (tipico tessuto africano)  imbevuto d’acqua piovana per una settimana intera, cantandole canzoncine improvvisate con il mio francese maccheronico, risvegliarsi e uscire dalla Terapia Intensiva con le sue gambe, dopo avermi regalato il sorriso più bello di sempre, ricco di tacito affetto e gratitudine.

Passione e affetto

Chi lavora in ospedale è abituato molto più che altre persone a separare il lavoro e le esperienze che si avvolgono attorno alla propria vita professionale dalla propria vita privata. Questo è ciò che ogni giorno mi salva dall’oltrepassare il sottile confine che intercorre tra il fare bene il mio lavoro con passione, trovando il mio posto e la mia dimensione qui, e il farmi mangiare da tutto questo. Tuttavia ciò non significa rimanere impassibili di fronte alla miriade di emozioni di ogni genere che questo mondo ti offre continuamente. Perché anche se siamo qui per seguire un determinato progetto, rimanere distaccati da tutto ciò che vi è attorno è pressoché impossibile. Chiunque, dai bambini più piccoli ai ragazzi e ragazze più grandi, hanno un immenso e disperato bisogno d’affetto. E se si è persone, come noi, con uno spiccato spirito materno e paterno  è impossibile non legarsi in qualche modo a loro. E accorgersi poi che non sono soltanto loro ad aver bisogno di noi ma anche noi in qualche modo di loro.

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Maria Jose

Una tra quelli a cui so già rimarrò eternamente legata è Marie Jose, piccola figlia di Kimbondo di circa tre anni. Quando sono arrivata, a fine gennaio, non camminava, quasi non si muoveva, non sorrideva, non parlava. Se ne stava in un angolo a gambe incrociate e osservava la vita degli altri bambini passare. Non aveva nemmeno la forza per mangiare e bere da sola. Drepanocitosi e malnutrizione non le permettevano di crescere in maniera normale assieme a tutti i suoi 125 fratellini e sorelline della NEO. Inoltre continue malattie con successivo ricovero in Terapia Intensiva la debilitavano sempre più. Ho sentito che per lei non dovevo essere soltanto una semplice infermiera, dovevo anche essere un po’ la mamma che non ha mai avuto, perché con un trattamento di qualunque genere ma senza un’ adeguata dose di affetto non avrebbe mai fatto sufficienti progressi.

Nel posto giusto

Ora, dopo un mese e mezzo, mangia (e aggiungerei, di gusto) in completa autonomia, da più di tre settimane non va in Terapia Intensiva, riesce a camminare se tenuta per mano ma soprattutto è felice. Ride tanto, chiacchiera, gioca con gli altri bambini e poco alla volta sta diventando una bambina “normale”, capace di farsi strada da sola nella non facile vita dei bambini della Neo e di tutti gli altri piccoli abitanti della Pediatria di Kimbondo. Ora che Marie Jose sta meglio mi sto occupando primariamente di altri bambini, i cui bisogni e le cui cure sono ora più urgenti e la cui salute più fragile, pertanto è diminuito molto il tempo che passiamo insieme. Eppure ogni giorno, quando entro alla Neo, vederla venirmi incontro piena di energia, urlando il mio nome dalla felicità mi fa puntualmente sentire un tuffo al cuore dalla gioia. Sono infinitamente orgogliosa di lei, che ce l’ha fatta. La sua felicità è contagiosa, e mi ricorda ogni giorno il motivo per cui sono qui. Qui, nel posto giusto.

Marta Battaini

Pediatria di Kimbondo, 14/03/2017

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Filed Under: Africa, Esperienze di volontariato, News, Progetto New Neo

Nicole racconta la “sua” Africa

Ottobre 26, 2016

Proponiamo oggi un altro racconto di viaggio, questa volta la narratrice si chiama Nicole: ciò che mi colpisce, leggendo questi contributi, è la profondità d’animo e la sensibilità di queste ragazze e ragazzi, conosciuti pochi mesi fa e che pare avere da sempre accanto. Probabilmente le affinità della nostra “missione” corrispondono con le anime che si affacciano per la prima volta alla cooperazione. Buona lettura!

Qui non ho bisogno di nulla che io non abbia già.

Proprio come mi ha detto Ismael quel giorno di inizio Agosto, camminando fra i mercati di Kinshasa: “Aquí nunca pienso en lo que no tengo. Siempre pienso en lo que tengo. Y estoy feliz.” (Qui non penso mai alle cose che non ho, ma penso sempre a quello che ho. E sono felice).
Ed è così che mi sono sentita per tutti quei trenta giorni vissuti alla pediatria di Kimbondo, Repubblica Democratica del Congo: felice. [Read more…]

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Filed Under: Africa, Esperienze di volontariato, News, Progetto New Neo Tagged With: Agnese Castellarin, kintaround, Progetto volontariato Repubblica Democratica Congo

Racconti dall’Africa: Marta racconta la sua esperienza di volontariato in R.D.Congo

Ottobre 4, 2016

Per alcuni volontari è stata la  prima volta in Africa, abbiamo chiesto loro, al rientro, di scrivere le loro sensazioni, emozioni, guardando all’esperienza anche in modo critico.

Marta Miani, recentemente rientrata dalla Repubblica Democratica del Congo, apre questa serie di racconti africani. Buona lettura!

“Primissima esperienza in Africa e primissima esperienza in un contesto difficile come quello della pediatria. Il mese che i miei compagni di avventura ed io abbiamo passato nel cuore dell’Africa, è stato intenso e ricco di forti emozioni che personalmente, non avevo mai provato in vita mia.

Una pediatria di quasi 500 bambini di tutte le età, la maggior parte di loro sono orfani, malati e portatori di handicap ma tutti quanti hanno una sola cosa in comune: un sorriso enorme stampato sul viso che toglie il fiato e scalda il cuore.

Difficile sarà dimenticare le giornate passate con loro. Purtroppo la realtà della pediatria non è facile…non basta un solo educatore per ogni casa per soddisfare tutte le loro piccole richieste perché hanno bisogno di molte attenzioni, carezze, abbracci, momenti di gioco e i più grandi, per esempio hanno bisogno di parlare e confrontarsi con qualcuno sulle loro ambizioni, sui loro sogni o ciò che amano di più fare. [Read more…]

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Filed Under: Africa, Esperienze di volontariato, News Tagged With: Agnese Castellarin, Comune Pradamano, kintaround, Marta Miani, OIKOS onlus Udine, Progetto New neo, Progetto volontariato Repubblica Democratica Congo

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