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Nicole racconta la “sua” Africa

Ottobre 26, 2016

Proponiamo oggi un altro racconto di viaggio, questa volta la narratrice si chiama Nicole: ciò che mi colpisce, leggendo questi contributi, è la profondità d’animo e la sensibilità di queste ragazze e ragazzi, conosciuti pochi mesi fa e che pare avere da sempre accanto. Probabilmente le affinità della nostra “missione” corrispondono con le anime che si affacciano per la prima volta alla cooperazione. Buona lettura!

Qui non ho bisogno di nulla che io non abbia già.

Proprio come mi ha detto Ismael quel giorno di inizio Agosto, camminando fra i mercati di Kinshasa: “Aquí nunca pienso en lo que no tengo. Siempre pienso en lo que tengo. Y estoy feliz.” (Qui non penso mai alle cose che non ho, ma penso sempre a quello che ho. E sono felice).
Ed è così che mi sono sentita per tutti quei trenta giorni vissuti alla pediatria di Kimbondo, Repubblica Democratica del Congo: felice. [Read more…]

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Racconti dall’Africa: Marta racconta la sua esperienza di volontariato in R.D.Congo

Ottobre 4, 2016

Per alcuni volontari è stata la  prima volta in Africa, abbiamo chiesto loro, al rientro, di scrivere le loro sensazioni, emozioni, guardando all’esperienza anche in modo critico.

Marta Miani, recentemente rientrata dalla Repubblica Democratica del Congo, apre questa serie di racconti africani. Buona lettura!

“Primissima esperienza in Africa e primissima esperienza in un contesto difficile come quello della pediatria. Il mese che i miei compagni di avventura ed io abbiamo passato nel cuore dell’Africa, è stato intenso e ricco di forti emozioni che personalmente, non avevo mai provato in vita mia.

Una pediatria di quasi 500 bambini di tutte le età, la maggior parte di loro sono orfani, malati e portatori di handicap ma tutti quanti hanno una sola cosa in comune: un sorriso enorme stampato sul viso che toglie il fiato e scalda il cuore.

Difficile sarà dimenticare le giornate passate con loro. Purtroppo la realtà della pediatria non è facile…non basta un solo educatore per ogni casa per soddisfare tutte le loro piccole richieste perché hanno bisogno di molte attenzioni, carezze, abbracci, momenti di gioco e i più grandi, per esempio hanno bisogno di parlare e confrontarsi con qualcuno sulle loro ambizioni, sui loro sogni o ciò che amano di più fare. [Read more…]

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Formazione alle donne di Kinta

Settembre 1, 2014

Paolo Brunelli-1509Uno dei momenti più interessanti di questa lunga e densa estate congolese è stata la formazione con le donne di Kinta, per le quali i giovani della pediatria hanno spiegato i loro lavori di gruppo, fatti il giorno prima durante il pomeriggio, ad alta voce in presenza loro e dicendo che era per loro il momento di discussione organizzato sulla donna, sull’educazione, sulla salute e sull’igiene.
Tutti noi abbiamo accolto le donne del villaggio, con le parole apparse molte volte anche nei disegni dei giovani. “Siate le benvenute mamans di Kinta! Sentitevi in pace! “.
Raccogliendo alcune espressioni dette dai giovani alle mamans per aiutarle a rendersi conto dell’importanza del loro ruolo nel focolare e nella e nella società e quindi il loro fondamentale impegno nei settori dell’igiene, della salute e dell’educazione, vi propongo qui alcune delle parole pronunciate dai giovani e condivise con noi durante i lavori di gruppo.

Per quanto riguarda l’igiene:

“L’igiene è necessario nella vita delle persone e tutto comincia anche dal fatto di lavarsi bene le mani con il sapone prima e dopo aver mangiato senza dimenticare di farlo anche prima e dopo essere alla toilette.” (Patrick).

“Anche la salute è importante, perché avendo una buona salute, avrai il coraggio di lavorare. L’igiene è la grande regola della salute. E’ la pulizia che fa parte dello sviluppo di una persona o di una società che va avanti e vive bene” (Rabbi).

Per quanto riguarda la coscienza che la donna deve avere considerando il suo ruolo dappertutto nel mondo intero:

“La donna per me è una creatura, la più importante, vista la responsabilità di fronte ai suoi bambini.
Lei è l’unità centrale del bambino nella famiglia” (Anicet).

“La donna è molto importante nella vita di un bambino ed allo stesso tempo di un adulto. Io penso che senza una donna non sarei mai venuto al mondo. E’ un grande aiuto che Dio ci ha donato ed è per questo che ringrazio anche le mamans che sono qui presenti.” (Patrick).

Concludendo Rabbi ha parlato anche della donna e dell’educazione: “L’educazione è per me l’arte di crescere un bambino. E’ molto importante educare un bambino, perché è l’educazione che dà il senso alla personalità. Per me la donna è prima di tutto la custode della casa ed è la prima persona che comincia ad instaurare l’educazione in casa rispetto a tutti gli altri luoghi che si occupano dell’educazione dei bambini, come la scuola o i gruppi educativi”.

“In tutti i casi: coraggio!”, è in questo modo, condividendo molte occasioni di vita insieme e di espressione di pensieri individuali, che è nato il nostro motto per questi 19 giovani della pediatria.
Parole di speranza e di motivazione che ci hanno accompagnato durante tutti questi 11 giorni e che vogliamo che possano restare importanti per tutti per vivere il presente ed il futuro, sapendo che per molti giovani in questi giorni ricomincerà la scuola.

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Ricordi dell’estate ragazzi a Kinta

Agosto 30, 2014

Per quest’anno è terminata “l’estate 2014 a Kinta” che ci ha lasciato numerosi ricordi. Momenti importanti di lavoro, di scambio e di relazione tra gli amici della pediatria, i volontari venuti dall’Italia e le donne del villaggio di Kinta.
I temporali, il freddo del mattino e della sera qualche piaga e ferita non hanno scoraggiato lo spirito di questo gruppo.
Il fatto di ritrovarsi a mangiare tutti insieme durante i pasti e durante i pomeriggi gustando le patate dolci, le manioche cotte, il fatto di studiare qualche lezione di inglese, di italiano e di francese e di giocare anche le sere facendo dei giochi di conoscenza e di cultura generale, ci ha tutti colpiti profondamente.
La preziosa presenza dei volontari dell’Italia che sono rimasti con noi a Kinta, ha aiutato questi giovani a vivere insieme dei momenti di divertimento, di lavoro e di riflessioni.
Trattando per esempio all’inizio di questi giorni la parola del ricco e del povero, condivido con voi alcune risposte date da questi giovani rispondendo a delle domande poste loro sulla vita e sulla motivazione che gli aveva spinti a venire a Kinta.

“Sono venuto a Kinta per lavorare e rendere servizio alla pediatria. Nella mia vita le cose più importanti sono: vivere in famiglia, avere un lavoro ed essere comprensivo” (Anicet).

“Non voglio essere nella mia vita come l’uomo ricco che era egoista. La pediatria mi aiuta in tutti i servizi come la scuola, l’alimentazione, l’igiene, la ricerca degli abiti e a vedere le cose che non ho mai visto” (Jacob).

“Sono venuto a Kinta per imparare molte cose: il rivestimento, la falegnameria, la meccanica, l’agricoltura. La pediatria è come una madre e un padre per me e ringrazio molto Padre Hugo, i volontari che ci sostengono in tutti i momenti. Grazie e gloria a Dio” (Patrick).

“Sono sempre felice nella mia vita. Voglio diventare un dirigente dopo i miei studi. A scuola ci vado, sapendo che preparo il mio avvenire. Grazie ai miei studi, sono una persona aperta nella mia vita. La pediatria è una benedizione di Dio per me, perché rappresenta mia madre e mio padre quindi in breve lei è la mia famiglia” (Rabbi).

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Piccola intervista ad Aboubacar.

Agosto 24, 2014

Cosa significa il “lavoro” per me?
Nella vita sociale, il lavoro significa molto per ciascuno di noi. Anche se faticoso, il lavoro rende la persona utile, dà la possibilità all’uomo d’assumere le sue responsabilità e di essere rispettato nella società. Per me, il lavoro che amerei fare è quello di amministratore o di agente di una qualsiasi impresa.

Che cosa penso dell’avvenire e perché?
Tutti gli uomini di questa terra vorrebbero essere ricchi. Anch’io ci penso, perché vorrei offrire una vita migliore alla mia famiglia. Mi piacerebbe essere un dirigente o un impiegato di un’azienda, non importa quale, perché è questo che sto studiando.

Quali sono le cose le più importanti che ho ora e che vorrei avere?
Oggi come oggi la cosa più importante che ho è il fatto che sto vivendo la mia giovinezza. Mi concentro sui miei studi. Ho vissuto una buona esperienza a Kinta e spero che nel futuro tutto continui ad andare bene.

Quali sono i miei progetti personali?
I miei progetti personali per l’avvenire sono prima di tutto finire gli studi superiori ed universitari. Dopo vedrò come orientarmi nella vita sociale.

I vantaggi e le difficoltà che ho vissuto per il momento a Kinta?
Io trovo che la vita di qui sia come quella che vivo in pediatria, perché anche alla pediatria ho la fortuna di lavorare con Papa Bila, il mastro costruttore. Ho delle difficoltà riguardo le abitudini alimentari (significa che preferirei mangiare più spesso il pesce e meno il fufu anche se qui ho trovato il riso che mi ha aiutato comunque a nutrirmi bene e secondo le mie abitudini) ed il freddo.

Per quanto riguarda il corso di francese, perché è importante farlo qui a Kinta?
Perché ci sono delle nozioni, che gli amici possono usare, riprendendole qui per migliorare il loro francese. E’ vero che nel futuro come proposta, se fosse possibile organizzarle qui, chiederei anche di poter frequentare un corso d’informatica e di contabilità.

Che cosa rappresenta per te la scuola?
Amo andare a scuola. La mia scuola Saint Claret è abbastanza moderna. Ci sono molte persone che possono darmi una mana. E’ un grande piacere aiutare a costruire la nuova scuola a Kinta, perché c’erano persone di buona volontà che avevano fatto questo per me e per i miei fratelli della Pediatria. Se non studio o si non hai studiato rischi di diventare un criminale, un ladro, perché non hanno avuto la fortuna di passare sui banchi di scuola.

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