I risultati di un recente studio pubblicato dalla Fondazione Leone Moressa ha stimato in più di 800mila i casi di italiani senza cittadinanza che potrebbero ricevere la cittadinanza italiana se passasse la riforma dello Ius soli e in circa 58mila i nuovi potenziali beneficiari ogni anno. Di questi, quasi l’80% (635.469) sono i nati in Italia da genitori stranieri con un permesso di soggiorno di lungo periodo o permesso permanente (ius soli temperato) mentre circa il 20% (165.907) sono gli immigrati nati all’estero entro i 12 anni di età che hanno frequentato la scuola in Italia per almeno 5 anni (ius culturae).
Il Friuli Venezia Giulia conta il 2% (17.161) dei “nuovi potenziali cittadini” rispetto alla quota totale registrata a livello nazionale, l’1,4% rispetto alla popolazione totale del Friuli Venezia Giulia. La provenienza dei “nuovi italiani” è rappresentata dai bambini con genitori romeni, albanesi e marocchini seguiti da cinesi, filippini, indiani, moldavi, ucraini, pachistani e ucraini.
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, l’attuale normativa italiana “è fortemente sbilanciata verso lo ius sanguinis e, assieme a Danimarca e Austria, è tra le più restrittive in Europa”.