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Dal Portogallo al Friuli, ecco Cátia, Ana, Hugo e Regina volontari a Oikos

Dicembre 10, 2020

Un anno, il 2020, denso di difficoltà, in cui il mondo si è fermato a causa della pandemia da Covid-19. In questo contesto l’essere riusciti a far arrivare in Friuli, dal Portogallo, quattro giovani volontari nell’ambito del programma Erasmus+ e dei European Solidarity Corps è per Oikos onlus motivo di grandissima gioia anche per il segno di speranza che rappresentano: una cittadinanza europea vissuta nel segno della solidarietà che – pur con tutte le precauzioni del caso – non si ferma nemmeno davanti al virus, anzi si mette a servizio della comunità per superare questo momento di crisi.

Cátia, Ana, Hugo e Regina (nella foto) sono arrivati a Udine il 21 settembre e rimarranno con Oikos fino ad agosto 2021. Il progetto di scambio a cui hanno aderito è realizzato in collaborazione con l’organizzazione portoghese Rosto Solidário. Si tratta di quattro giovani con background e formazione differenti che stanno mettendo a disposizione le proprie capacità e competenze. Al momento tutti e quattro, con declinazioni diverse, sono attivi nelle due comunità per minori stranieri non accompagnati di Torviscosa e di Fagagna e più in generale a supporto dei vari ambiti di intervento di Oikos. 

Ma chi sono questi ragazzi? Hugo ha 27 anni ed è ingegnere meccanico, oltre all’attività con i ragazzi della comunità di Fagagna – «un’esperienza che richiede testa e cuore» racconta –, sta dando un significativo contributo anche nella gestione dei progetti di Oikos.

Ana, 30 anni, pure lei in servizio a Fagagna, è psicologa e ha ideato interessanti laboratori sul tema delle emozioni: «L’esperienza di volontariato che stiamo vivendo – spiega – è davvero arricchente, a tutti i livelli. Sto conoscendo persone meravigliose, posti fantastici, culture diverse, altri mondi!».

C’è poi Cátia – la più giovane, ha 25 anni – giornalista, in forze nella comunità di Torviscosa, sta lavorando anche sul fronte della comunicazione. Anche lei definisce l’esperienza a Oikos come «arricchente» e aggiunge: «oltre a conoscere altre culture e realtà, sto imparando molto dalle persone con cui sto lavorando, se questa esperienza finisse oggi, me ne andrei felice e soddisfatta, ma per fortuna ho ancora parecchi mesi da vivere qui in Friuli con Oikos e i ragazzi delle comunità».

Infine Regina, 28 anni, laureata in Servizi sociali, impegnata a Torviscosa, racconta: «Lavorare con i giovani rifugiati è per me un’opportunità per contribuire al futuro di una generazione, come?  Spero di essere un buon esempio mostrandogli sani principi che possano aiutarli nella vita. Questa esperienza mi sta aiutando ad essere più attenta al tema dei migranti, mi sta facendo riflettere sui problemi che ci sono nel mondo e sul futuro della nostra società».

Quattro giovani dunque impegnati, senza paura, resilienti e con un’incredibile adattabilità, ancor di più, in questo tempo di pandemia. Preziosissimi, per un mondo in cui solidarietà ed empatia dovranno essere sempre di più vere e proprie parole d’ordine.

È questa un’esperienza che dice molto anche di Oikos, da sempre infatti operiamo nella ferma convinzione che – soprattutto in questo difficile momento segnato dalla pandemia – il futuro possibile passa proprio e solo da qui: dall’apertura al mondo, dall’attenzione verso l’Altro, dal desiderio profondo di vivere una cittadinanza europea e globale. 

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Filed Under: News Tagged With: Erasmus+, Europa, European solidarity corps, Portogallo, Volontariato Internazionale

Colombia, al Centro educativo para la Paz y el Buen vivir le «Giornate della comunità indigena Awa del Sande»

Dicembre 9, 2020

Pace e diritti – nonostante il difficile momento determinato dalla pandemia – continuano a germogliare in uno dei luoghi che più ci stanno a cuore su questa terra. Il Centro educativo para la Paz y el Buen vivir di Samaniego, nel Nariño, in Colombia – realtà preziosa che negli anni Oikos onlus ha costruito insieme all’Istituto Sur Isais Alexander Von Humboldt –, ha infatti ospitato, dal 17 al 21 novembre, le «Giornate della comunità indigena Awa del Sande». «Ci emoziona e ci rende orgogliosi – spiega il presidente di Oikos, Giovanni Tonutti – sapere che un evento dal significato così profondo e ricco di contenuti, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo a livello globale, si sia tenuto nella meravigliosa cornice del Centro educativo, ospitato dal’Istituto Isais». 

«La comunità indigena degli Awa del Sande – prosegue Tonutti – attende da anni un contributo, sia per quel che riguarda la formazione che i mezzi, per potersi emancipare in termini di capacità di auto difesa e auto determinazione. Parliamo di una comunità millenaria che oggi si sta aprendo al mondo, all’economia, al turismo. È un cammino, il loro, dalle grandissime potenzialità, ma che va sostenuto ed incoraggiato. Oikos lavora nel Nariño ormai da anni e di tale necessità ne è ben consapevole, proprio per questo stiamo ci stiamo adoperando per un nuovo progetto di cooperazione che mira a favorire il turismo sostenibile come molla per la crescita del territorio e delle comunità che lo abitano, favorendo al contempo e di conseguenza il rafforzamento e il consolidamento del processo di pace. Accanto a noi ci sono il Comune di San Daniele del Friuli e di Pradamano, compagni di viaggio importanti che hanno già deciso di investire in questa iniziativa. In Colombia c’è grandissima attesa per questa progettualità, non a caso sono ben sette gli enti pubblici che la appoggiano. La rete dei partner è dunque davvero ricca. Siamo fiduciosi che anche le nostre istituzioni in un prossimo futuro vorranno continuare a sostenere il lavoro di appoggio al difficile processo di pace nel Sud della Colombia, intanto abbracciamo Harold Montufar Andrade, L’Istituto ISAIS e la Comunità AWA del Sande».

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Filed Under: News, Progetto Dupla Paz, Sud America Tagged With: Colombia, comunità indigena Awa del Sande, cooperazione internazionale, Harold Montufar, Oikos Onlus, Samaniego

Il 17 e il 18 dicembre la “due giorni” di #TrainForTrainers di Best

Dicembre 4, 2020

Non si ferma il progetto Best. Anzi. Cresce. Dopo le tre fortunatissime edizioni del percorso di Social Business Modelling per la promozione di imprenditorialità a impatto sociale per stranieri e italiani, è ora la volta di Train the trainers, la formazione pensata ad hoc per i formatori.

Di cosa si tratta?

Train for trainers è una sessione formativa di otto ore, articolata in due incontri, che si svolgerà on line, sulla piattaforma Zoom.

Pensata per chi?

L’iniziativa è pensato per gli stakeholders del territorio, ovvero per chi operi nei settori della formazione, innovazione sociale, politiche per la crescita economica, politiche di inclusione, imprenditorialità e avvio di impresa, accoglienza di persone straniere, rappresentanza e crescita delle comunità straniere, mediazione culturale.

Quali gli obiettivi?

  • Condividere i modelli e i risultati – replicabili nei più diversi contesti – della metodologia sperimentata e perfezionata nei corsi pilota di Best (ideata dall’Università Joanneum of Applied Sciences di Graz) realizzati da Oikos onlus, co-progettati con Friuli Innovazione e tenuti da ricercatori dell’Università di Udine, ente che ha anche patrocinato l’iniziativa.
  • Favorire di conseguenza l’attivazione di percorsi o sessioni di formazione simili da parte di chi avrà partecipato al Train for trainers, ma anche l’implementazione della stessa metodologia Best.

Cosa “porterai a casa”?

Grazie a Train for training riceverai:

  • informazioni pratiche su come organizzare questo tipo di corsi: dall’individuazione dei destinatari alla questione logistica, passando per la microprogettazione dei contenuti alla calendarizzazione del percorso;
  • strumenti e modelli per la progettazione, in particolare ad ogni partecipante verranno forniti l’Handbook for train the trainer (strumento guida per l’introduzione alla metodologia BEST) nonché l’attivazione di sessioni formative;
  • tutti gli elementi per delineare un contesto di competenza sulla metodologia Best.

Quando?

Giovedì 17 dicembre dalle 14 alle 18 e venerdì 18 dicembre dalle 9 alle 13.

Come ci si iscrive?

La partecipazione alla sessione di Train for trainers è gratuita e aperta ad un numero massimo di 12 persone;  per iscriversi è quindi necessario compilare il form che trovi a questo link https://forms.gle/2ufvxj241sSVn3TL8 entro venerdì 11 dicembre e confermare l’avvenuta compilazione a mezzo email a federica.riva@oikosonlus.net.

Hai dubbi o domande?

Nessun problema, siamo qui per dissipare ogni tuo dubbio, ti suggeriamo quindi di scrivere un’email a federica.riva@oikosonlus.net.

 

 

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Filed Under: News, Progetto Best

«Il lavoro chiama, chi risponde?»: il webinar per fare il punto sui progetti BEST e ESPoR

Novembre 18, 2020

Da sempre a Oikos onlus riteniamo indispensabile, accanto all’operatività che ci contraddistingue, aprire spazi di confronto e riflessione per far germogliare, a partire dall’esperienza sul campo, innovazione sociale. Un’abitudine questa che rinnoviamo giovedì 26 novembre dalle 9.15 con il webinar dal titolo «Il lavoro chiama, chi risponde?». Faremo il punto sul progetto BEST e sul progetto ESPoR  (realizzati grazie ai fondi  FAMI) attraverso una tavola rotonda articolata in due panel e che avrà per protagonisti i rappresentanti delle istituzioni, enti di formazione, università e mondo produttivo.

 

I due panel

Nel primo – «Chi orientare e come farlo? | Il progetto ESPoR» – tratteremo il tema dell’orientamento e dell’inserimento formativo e lavorativo alla prova dell’aggiornamento richiesto dal mercato del lavoro e dalle diverse età e provenienze professionali e culturali della forza lavoro.

Il secondo panel – «Competenze per un’economia solidale e innovativa | Il progetto BEST» – concentreremo l’attenzione su quali competenze vadano valorizzate di fronte al cambiamento epocale del mercato del lavoro, ma anche in relazione alle diverse provenienze professionali e culturali della forza lavoro e su quali invece puntare per innovare il mercato del lavoro al fine di favorire l’incontro tra domanda e offerta.

L’iniziativa gode del patrocinio dell’Università degli Studi di Udine e del Comune di Fagagna.

 

Il programma 

Ecco il programma dettagliato dell’evento:

Panel 1 | 9.15 >11.15

CHI ORIENTARE E COME FARLO? | IL PROGETTO ESPoR

ALESSIA ROSOLEN | Assessora al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia Regione FVG 

DANIELE CHIARVESIO | Sindaco di Fagagna 

KETTY SEGATTI | Direzione Lavoro-Formazione professionale Regione FVG

RENATA PURPURA | Direttore Progettazione e Sviluppo Civiform 

MARZIA PERESSON e CLAUDIA SIGNOR | Servizio sociale Ambito territoriale Collinare

GIOVANNA D’ISEPPI e ANDREA ROSSI | Agenzia sociale Co.Ge.S Don Milani (Venezia)

 

Panel 2 | 11.15 > 13.15

COMPETENZE PER UN’ECONOMIA SOLIDALE E INNOVATIVA | IL PROGETTO BEST

MASSIMO MORETUZZO | Consigliere regionale 

SANDRO BELLO | Vice Sindaco di Fagagna 

CLAUDIA BARACCHINI | Friuli Innovazione 

VALERIA FILÌ | Università degli Studi di Udine

PAOLA BENINI | Confcooperative Udine

ENRICO TODESCO | Presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato-Imprese Udine

ANDREA GIACOMELLI | Enaip FVG

A  conclusione dei due panel Samuel Collino e Egidio Palmieri dell’Università degli Studi di Udine consegnano i diplomi ai corsisti della terza edizione per percorso formativo del progetto BEST.

Moderano i panel Anna Paola Peratoner e Federica Riva, Oikos onlus 

La tavola rotonda si terrà on line sulla piattaforma Zoom e sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di Oikos onlus.

Evento formativo accreditato dall’Ordine degli Assistenti sociali

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Filed Under: News, Progetto Best Tagged With: cittadini di paesi terzi, imprenditoria a impatto sociale, innovazione sociale, lavoro, Progetto Best, progetto ESPOR

Contrasto alla radicalizzazione, l’impegno di Oikos

Novembre 4, 2020

Proprio nei giorni in cui — con i dolorosi attentati di Nizza e di Vienna (qui un articolo di Marco Di Blas) — il tema della radicalizzazione irrompe nuovamente nel dibattito europeo come una questione di dolorosa attualità, Oikos onlus è impegnata nella realizzazione del progetto INFRA. Finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia attraverso un bando pubblico, l’iniziativa mira proprio alla prevenzione e al contrasto della radicalizzazione nelle carceri grazie alla formazione e alla sinergia tra le diverse istituzioni e realtà associative del territorio. 

Tre i percorsi formativi che sono già stati realizzati e che hanno coinvolto le forze dell’ordine, il personale amministrativo delle istituzioni carcerarie e scolastiche, il personale educativo del carcere e i volontari, ma anche gli operatori delle associazioni che si occupano di accoglienza. Sono 48 i funzionari pubblici che, sino a oggi, hanno partecipato alla formazione, grazie allo stretto lavoro di coordinamento con il Provveditorato Del Ministero di Grazia e Giustizia del Triveneto, Istituzione che all’interno del progetto sta avendo un ruolo centrale. A questi si aggiungono circa 15 volontari e operatori del privato sociale che operano a contatto con il sistema carcerario regionale. 

All’inizio di dicembre inoltre prenderanno avvio, come tassello fondamentale del progetto, due laboratori di cittadinanza che saranno realizzati all’interno delle carceri di Udine e Pordenone, mentre quello all’interno dell’Istituto di pena di Trieste sta già volgendo alla conclusione. Invece, a causa della ben nota emergenza sanitaria, restano per il momento in sospeso i percorsi formativi ideati per gli studenti delle scuole del territorio, incentrati sui temi dell’inclusione e della prevenzione della devianza. Per altro il progetto prevede anche la visita in carcere da parte di studenti maggiorenni, come pure – con l’obiettivo di abbattere i pregiudizi – di luoghi positivi frequentati e gestiti da cittadini migranti. 

I fatti di Nizza e Vienna

«I sanguinosi fatti di Nizza e di Vienna — osserva il presidente di Oikos onlus, Giovanni Tonutti — ci scuotono nel profondo, ponendoci, come società, innumerevoli domande di senso. Allo stesso tempo però rafforzano la nostra convinzione che progettualità come INFRA siano urgenti e di fondamentale importanza per contrastare la radicalizzazione che proprio in carcere, come testimonia per altro la vicenda dell’attentatore di Vienna, trova terreno fertile. Anche per questo abbiamo coinvolto nel percorso di formazione l’Imam di Udine, riferimento religioso e esponente di un Islam moderato (per altro largamente maggioritario), che ha aderito subito con grande convinzione essendo lui stesso impegnato in un significativo lavoro teso a favorire il dialogo e l’integrazione».

La radicalizzazione attecchisce dove c’è un vuoto

«Con i partecipanti ai corsi — prosegue Tonutti —, in particolare con gli agenti di Polizia penitenziaria, abbiamo instaurato un rapporto caratterizzato da una forte empatia, la necessità di formazione su questi temi è infatti molto sentita. Lo scambio di idee è stato fecondo, ad esempio in merito alle dinamiche del fenomeno migratorio che erano poco conosciute nonostante la popolazione carceraria sia in gran parte composta da cittadini migranti. Come sempre per la formazione Oikos si è avvalsa anche dell’apporto di esperti del settore, come, tra gli altri, l’antropologo Marco Feleppa e diversi docenti dell’Università degli Studi di Udine. Grazie a loro abbiamo focalizzato l’attenzione su un punto fondamentale: la radicalizzazione attecchisce laddove si riscontra un vuoto che alimenta le fragilità individuali e che viene ad arte colmato da un approccio estremista e radicale che, è importante sottolinearlo, ha ben poco a che fare con la religione. Il vuoto a cui mi riferisco è mancanza dello Stato, mancanza di servizi dove ci sono sacche di disagio che chiedono risposte e invece sono contraddistinte da un profondo senso di ingiustizia, dalla mancanza di integrazione e di futuro».

I soggetti partner

Amplissima la rete dei soggetti partner: Enaip FVG, Arsap, Centro Solidarietà Giovani, Associazione Icaro, Comunità di San Martino al Campo (Trieste), il Liceo Caterina Percoto, il Liceo Giovanni Marinelli, i CPIA di Udine, Pordenone e Trieste, il Centro Islamico Misericordia e Solidarietà di Udine e l’Associazione Comunità e Carcere di Pordenone. L’iniziativa inoltre gode del patrocinio dell’Università degli studi di Udine e della fattiva collaborazione, in sede di coordinamento, del Provveditorato regionale per il Veneto – Friuli Venezia Giulia – Trentino Alto Adige del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero di Grazia e Giustizia. 

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Filed Under: Infra, News

Al via il progetto INFRA contro la radicalizzazione in carcere

Settembre 25, 2020

Tra i numerosi progetti a cui si dedica Oikos, c’è anche INFRA che ha preso concretamente avvio mercoledì 16 settembre. Finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia attraverso un bando pubblico, mira alla prevenzione e al contrasto della radicalizzazione nelle carceri grazie alla formazione e alla sinergia tra le diverse istituzioni e realtà associative del territorio. 

Tre in tal senso i percorsi formativi che saranno realizzati, rivolti alle forze dell’ordine, al personale amministrativo delle istituzioni carcerarie e scolastiche, al personale educativo del carcere e ai volontari, ma anche agli operatori delle associazioni che si occupano di accoglienza. Ci saranno poi laboratori di cittadinanza che saranno realizzati all’interno delle carceri di Udine, Pordenone e Trieste e altri percorsi formativi dedicati agli studenti di due scuole del territorio, incentrati sui temi dell’inclusione e della prevenzione della devianza. 

Il progetto prevede anche la visita del carcere da parte di studenti maggiorenni, ma anche, per abbattere i pregiudizi, di luoghi positivi frequentati e gestiti da cittadini migranti. Le limitazione dovute alla pandemia ci mettono un po’ i bastoni tra le ruote, ma ci stiamo attrezzando, i primi step del percorso formativo dedicato ai direttori e al personale amministrativo delle carceri della regione si sono infatti tenuti virtualmente sulla piattaforma zoom.

Amplissima la rete dei soggetti partner: Enaip FVG, Arsap, Centro Solidarietà Giovani, Associazione Icaro, Comunità di San Martino al Campo (Trieste), il Liceo Caterina Percoto, il Liceo Giovanni Marinelli, i CPIA di Udine, Pordenone e Trieste, il Centro Islamico Misericordia e Solidarietà di Udine e l’Associazione Comunità e Carcere di Pordenone. L’iniziativa inoltre gode del patrocinio dell’Università degli studi di Udine.

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Filed Under: Infra, News, Relazioni sul territorio FVG Tagged With: carcere, formazione, radicalizzazione

Il progetto Safe in Repubblica Democratica del Congo: un racconto per immagini

Agosto 27, 2020

Potremmo utilizzare mille parole per raccontarvi il progetto Safe — Santé Alimentaire et Formation — realizzato da Oikos insieme al Centro Balducci grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Fagagna, ma affidiamo la narrazione a un breve video che raccoglie le belle immagini catturate dal nostro cooperante Lorenzo Flego. Accanto a lui, oltre naturalmente, al personale locale hanno preso parte al progetto tre giovani volontari friulani. È questo un aspetto importante dell’iniziativa perché ha consentito non solo a loro di fare un’esperienza straordinariamente formativa, ma anche una disseminazione significativa dei contenuti del progetto.

In breve, prima di lasciarvi al video, l’obiettivo di Safe era di contribuire a risolvere il problema della malnutrizione alla Pediatria di Kimbondo attraverso la formazione del personale sanitario locale, la promozione della sicurezza alimentare e lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile.

La Pediatria di Kimbondo è un importante punto di riferimento per il territorio ed è nata con lo scopo di fornire cure gratuite alle famiglie in difficoltà economica e accoglienza a bambini orfani in precarie condizioni di salute. Parliamo di bimbi affetti da malaria, HIV, tubercolosi, meningite e altre malattie che la struttura si impegna a seguire e curare, ma il problema più grave e complesso è sicuramente quello della malnutrizione, altamente sottovalutato: il personale non è sufficientemente preparato per gestirla adeguatamente e inoltre spesso mancano del tutto i prodotti e gli strumenti necessari alla cura e alla diagnosi del problema.

Molte sono le cause di questi problemi: una di queste la qualità e la varietà del cibo. Ecco dunque che il progetto ha puntato sulla formazione del personale sanitario, nonché (come vedrete) sul rinnovamento degli spazi quali Farmacia e Cucina affinché permettano uno stoccaggio e una conservazione adeguata di farmaci e derrate alimentari. Si è altresì lavorato allo sviluppo del Polo Agricolo della Pediatria, per garantire una duratura e costante fornitura di alimenti proteici.

Per avere maggiori informazioni potete andare a questo link , qui invece trovate un racconto in itinere di Lorenzo Flego.

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Filed Under: Africa, Esperienze di volontariato, News Tagged With: africa, Centro Balducci, Cooperazione allo sviluppo, Kimbondo, Oikos Onlus, volontariato

Diventare imprenditori a impatto sociale: al via il corso di Best

Agosto 10, 2020

Hai in testa un’idea di business, ma non sai come concretizzarla? 

Vuoi diventare imprenditore, ma non hai ancora un’idea ben precisa?

In entrambi i casi il corso del progetto Best – dedicato ai cittadini di Paesi terzi – fa al caso tuo perché ha proprio l’obiettivo di fornire strumenti utili nel campo dell’imprenditoria ad impatto sociale. Completamente gratuito perché finanziato dal Programma europeo Amif, il corso è realizzato in collaborazione con Friuli Innovazione e sarà tenuto da docenti dell’Università degli Studi di Udine. Interverranno inoltre esperti della rete di Friuli Innovazione nonché testimonial che parleranno della propria esperienza imprenditoriale.

Le lezioni e i workshop si terranno on line, sulla piattaforma Zoom, per facilitare la partecipazione dei corsisti. Trenta i posti disponibili, è possibile iscriversi entro mercoledì 9 settembre 2020:

CLICCA QUI PER INFORMAZIONI oppure ISCRIVITI QUI

Programma e calendario

Si inizia a settembre e si lavorerà insieme sino a fine ottobre.

Il primo incontro è fissato per il 10 settembre quando – all’insegna del motto «Why / What / How» – ci sarà la reciproca presentazione di corsisti, tutor e docenti anche per un confronto su modalità e aspettative. Seguiranno cinque moduli articolati in due appuntamenti di due ore ciascuno il lunedì e il martedì (14.30-16.30), ecco i temi:

  • Creazione di idee imprenditoriali (La sfida sociale da affrontare. Chi sono i clienti e/ beneficiari. Le attività principali dell’azienda e le risorse necessarie. Risultati attesi).
  • Sviluppo di prodotti / servizi (Il prodotto offerto. Il target dei clienti. Come gestire marketing, comunicazione, logistica).
  • Dati finanziari (I costi. La redditività. Il valore aggiunto offerto dall’azienda. Come attirare investitori).
  • Cambiamento sociale (La verifica del cambiamento. Le relazioni necessarie e i partners da convolgere).
  • Come ottenere l’impatto (La misurazione dell’impatto sociale).

Nella giornata del giovedì (14.30-17.30) spazio invece al mentoring su tre aree oggi fondamentali per chi vuole fare impresa: il Social media marketing, lo Storytelling e – novità assoluta – la Business etiquette, ovvero come presentarsi al meglio dal punto di vista professionale nelle diverse culture. Esperti del settore metteranno a disposizione dei corsisti le proprie competenze, sarà possibile anche dialogare con loro a “tu per tu”. 

Due workshop per iniziare

Già a inizio settembre si “scaldano i motori” con due webinar gratuiti dedicati a soft-skill irrinunciabili per ogni imprenditore. Il 2 settembre – a partire dalle 16.30 – appuntamento con il workshop di Storytelling «Social marketing a tua misura» tenuto dall’esperta Sara Tortelli ed il 3 settembre – sempre alle 16.30 – appuntamento con Giovanna Tosetto per approfondire le «Basic of   Business Etiquette». Tutti gli interessati possono iscriversi gratuitamente su eventbrite. 

I punti di forza

Ma veniamo al punto di forza: la personalizzazione del percorso per ognuno dei corsisti. Come? Ad ottobre, ad esempio, ci sarà un demo day durante il quale, in piccoli gruppi ciascuno avrà la possibilità di mettersi alla prova e presentare la propria idea di business ai tutor di Oikos Onlus e Friuli Innovazione. Si analizzerà dunque insieme che cosa del progetto funziona e cosa invece no. Sulla base di questa analisi si procederà con il deep dive, l’approfondimento. Insomma, ci si immergerà alla ricerca di quel che è necessario per passare davvero dall’idea all’impresa. Vuoi sentire la voce di chi ha già fatto il percorso? Ecco qui il video che raccoglie i corsisti della prima edizione di Best. A questo link invece il resoconto della consegna dei diplomi dei primi due corsi.

BEST PROJECT / OIKOS – #UnaCasaNelMondo from Ranofilms on Vimeo.

Per ricevere ulteriori informazioni puoi invece contattare per il corso Anna Paola Peratoner –  annapaola.peratoner@oikosonlus.net ,  per i webinar Elide Hrvatin –  elide.hrvatin@friulinnovazione.it.

L’iniziativa è finanziata nell’ambito del progetto BEST – Boosting Entrepreneurial Skills as Tool of Integration of Migrants into Labour Market – Programma Europeo AMIF; e nell’ambito del progetto SIAA – Social Impact for the Alps Adriatic Region, Interreg Italia-Austria 2014-2020. Il corso gode del patrocinio delle Pari Opportunità dell’Università degli Studi di Udine. 

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Filed Under: News, Progetto Best Tagged With: Innovazione sociale; imprenditoria a impatto sociale; formazione; cittadini di Paesi Terzi; Friuli Innovazione;

Progetto Best, la bella esperienza dei corsi di formazione

Luglio 20, 2020

La fase acuta dell’emergenza sanitaria dovuta a Covid-19, e il conseguente lockdown, hanno inevitabilmente avuto un impatto sulle iniziative di Oikos e dunque anche sul progetto Best (per saperne di più vai a questo link).

Eppure, anche se limitato nei movimenti e negli incontri e gravato da preoccupazioni, la “quarantena collettiva” al gruppo di lavoro del progetto Best ha portato anche un dono: la consapevolezza rafforzata di quanto sia importante accompagnare le persone nel far uscire i propri sogni dal cassetto, trovando insieme la strada giusta per irrobustirli, trasformandoli via via in progetti concreti e sostenibili.

Così, a marzo, alla vigilia dell’avvio del corso in presenza per cittadini di Paesi terzi in tema di imprenditorialità ad impatto sociale, Oikos onlus – insieme al Consorzio Friuli Innovazione e all’Università degli Studi di Udine, i due partner italiani del progetto –, si è trovata, a causa del lockdown, a dover ripensare e riprogrammare l’iniziativa di formazione perché fosse fruibile a distanza, on line. 

Risultati inattesi

Una parte dei corsisti Best insieme a Samuel Collino e Anna Paola Peratoner

Il primo risultato, inatteso, è consistito nella partecipazione al corso on line di persone che in condizioni normali non avrebbero potuto raggiungere Udine, in particolare donne, principalmente africane, di altre città della regione (Trieste e Pordenone) impegnate nella cura dei propri figli.

Inattesa anche la forte coesione del gruppo classe, nonostante l’aula fosse virtuale, i corsisti, infatti, hanno condiviso le proprie idee progettuali, si sono misurati con esse, anche modificandole sulla base delle conoscenze e degli strumenti di lavoro progressivamente acquisiti durante le lezioni, questo anche grazie ai docenti dell’Università di Udine, Samuel Collino ed Egidio Palmieri, che hanno saputo rimodellare la proposta formativa. 

La storia di Assetou

Per capire meglio come sono andate le cose vi raccontiamo il caso emblematico di Assetou Nonkane, donna burkinabè, che da oltre 23 anni vive a Pordenone, madre di quattro figli. «Quando ho saputo del corso – spiega – mi sono immediatamente iscritta. Ho pensato che fosse l’occasione buona per provare a mettere nero su bianco un’idea che avevo in testa, ed è stato proprio così. Insieme ai docenti, ai tutor e agli altri partecipanti ho cominciato a fare ordine tra i diversi tasselli di quell’idea, per poi ricostruirla sulla base di un vero e proprio business plan».

Assetou Nonkane assieme a Giovanni Tonutti, presidente di Oikos e alla figlia.

Assetou, anche guardando diversi documentari sul suo Paese, il Burkina Faso, si è resa conto che un prodotto importante per l’alimentazione come la patata non viene minimamente trasformato e dunque conservato. Il risultato è che nonostante la produzione sia buona, le patate vengono di fatto svendute sul mercato e successivamente, finita la stagione, per soddisfare la domanda interna vengono importate a prezzi onerosi. «Ho pensato allora – prosegue – che sarebbe interessante dar vita a un’azienda che trasformi le patate, producendo chips in sacchetto e surgelate. Non si tratta per me solo di una possibilità di guadagno in grado di farmi rientrare in Burkina Faso, ma soddisferebbe un bisogno concreto del Paese con ricadute economiche positive sul territorio. Non solo la mia azienda acquisterebbe a prezzi equi e remunerativi le patate dai contadini del luogo, ma impiegherebbe anche un certo numero di donne nella produzione, emancipandole economicamente e mettendole nelle condizioni di far studiare i propri figli. Mi trovo bene a Pordenone, siamo stati accolti e ci siamo integrati nel tessuto sociale della città, ma il mio sogno è poter rientrare a casa, contribuendo fattivamente alla crescita del Burkina Faso». La sostenibilità progettuale dell’idea di Assetou è tale che attraverso Oikos è stata presentata una domanda di partecipazione a un bando regionale di cooperazione allo sviluppo.  

Il secondo corso, insieme ai minori stranieri non accompagnati

I ragazzi di «Una casa nel mondo» insieme a Samuel Collino, Anna Paola Peratoner e Manuel Castelletti

Sperimentazione nella sperimentazione, abbiamo deciso di portare il corso di imprenditorialità a impatto sociale – opportunamente ripensato e rimodellato – dentro la comunità per minori stranieri non accompagnati che Oikos gestisce a Torviscosa, «Una casa nel mondo».  Anche qui i risultati – seppur completamente diversi – sono stati importanti, in primo luogo, come racconta il professor Samuel Collino (qui il racconto esteso dell’esperienza), è servito a mostrare a questi ragazzi che il loro futuro in Italia non è predeterminato, possono costruirlo anche immaginando di dar vita a un’attività imprenditoriale.

Un momento di festa

Giovedì 9 luglio abbiamo voluto vivere – insieme ai partner e al territorio – un momento di festa con la consegna dei diplomi, ma anche di incontro e confronto finalmente dal vivo dopo i lunghi mesi di riunioni on line (qui il resoconto dell’appuntamento e le foto). Ora in cantiere c’è la terza edizione del percorso di formazione che, ne siamo certi, grazie all’esperienza squisita in questi mesi sarà ancora più. Vi salutiamo mostrandovi il video

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Filed Under: News, Progetto Best Tagged With: formazione, innovazione sociale, Progetto Best

Progetto sulle Orme del Futuro. Cena Isreaelo-Palestinese

Marzo 11, 2020

Si è appena concluso il  progetto “Sulle Orme del Futuro” con la cena Israelo-Palestinese, promossa da Oikos Onlus, dal titolo Alimentare la pace.

Il progetto di cooperazione “Sulle orme del Futuro” aveva l’obiettivo di promuovere la creazione di una società israelo-palestinese basata sul dialogo, sul riconoscimento reciproco e sul rispetto.

A tal fine, sono state sviluppate attività dirette a mitigare la povertà delle famiglie arabe dei villaggi intorno a Kfar Cana.

Inoltre, è stato possibile migliorare le competenze lavorative e le attività generatrici di reddito, con particolare attenzione al coinvolgimento delle donne.

Parallelamente, si sono realizzate  attività volte a far conoscere e promuovere il commercio equo e solidale come mezzo per sviluppare opportunità economiche nel settore rurale, coinvolgendo agricoltori e produttori.

Il progetto di cooperazione Sulle Orme del Futuro, della durata di 12 mesi, si è svolto  in Israele e nei Territori Occupati della Palestina. Più precisamente a Kfar Cana in Israele e a Betlemme in  Palestina.

Articoli prodotti per il mercato equo e solidale a base di olio di oliva.

E quale migliore occasione per celebrare un progetto di cooperazione se non l’apertura della prima Comunità di Minori Stranieri Non Accompagnati di Oikos Onlus?

Una Comunità MSNA Minori Stranieri Non Accompagnati è un esempio concreto di integrazione, di dialogo e rispetto.

Per questo motivo, con la volontà di rafforzare l’idea che un “mondo multiculturale è possibile”, a chiusura dell’inaugurazione della Comunità e nell’ambito del progetto Sulle Orme del Futuro è stata offerta la cena  “Alimentare la pace” a circa una sessantina di partecipanti.

 

Menù della cena preparata e raccontata da due amici. Uno palestinese e uno israeliano.

 

Due mondi.  Ma prima di ogni altra cosa due amici. Uno palestinese e uno israeliano hanno raccontato la loro esperienza di amicizia e condivisione, pur appartenendo a due realtà  spesso in conflitto tra loro.

E l’hanno fatto in modo originale, attraverso il cibo!

Durante la cena Priel Ishayahu Korenfeld e Mohammadnour Irfaeya hanno spiegato i piatti serviti e le loro origini.

Perchè utilizzare il cibo come strumento per veicolare concetti così complessi quali il dialogo e il rispetto reciproco?

Perchè il cibo è cultura, è creatività, è istinto! La cucina migliore non nasce forse dalla sperimentazione? Dall’idea di mescolare gusti e abitudini culturali diverse per creare qualcosa di nuovo ed originale?

Il progetto “Sullo Orme del Futuro” non poteva concludersi in modo migliore.

La cultura del dialogo deve insegnare a tutti noi che solamente con lo sviluppo di un’intera società – e non solamente di una parte di essa – si puo’ vivere in una nazione più sicura, a vantaggio di tutti i cittadini.

Momenti della cena.

 

 

 

 

 

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