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Oikos wants you!

Marzo 27, 2013

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Cari amici,
l’associazione Oikos sta crescendo. Piano piano, senza fretta ma con grande impegno. Noi crediamo fortemente che il successo di quello che facciamo, dell’azione comunitaria che vogliamo dare ai nostri progetti, dipenda sia dal rapporto che riusciamo a creare con i paesi in cui e per cui operiamo, ma anche e soprattutto dai valori e all’impegno che riesce a portare nella comunità da cui parte. Cioè da qui. Cioè da voi.

Oikos ha bisogno di voi. Per crescere forte, per farvi crescere.
Abbiamo attivato diverse possibilità di volontariato, sia sul territorio locale che all’estero. Eccone di seguito alcune:

– per i giovani fino ai 30 anni c’è la possibilità di partire per un periodo di volontariato europeo (SVE, Azione 2 programma YOUTH IN ACTION). Un’esperienza per mettersi alla prova a 360°, in un contesto di completa immersione nella cultura che si va a conoscere.

– per i giovani fino ai 30 anni inoltre c’è la possibilità di partecipare al progetto ‘Rotolando verso sud’, un campo di conoscenza/lavoro che si svolgerà in Goias, Brasile, e che sarà preceduto da una periodo di preparazione per il gruppo partecipante.

– Progetto Grundtvig ‘ How to build up a participatory budget in your town’ : una settimana di formazione teorico-pratica in un gruppo internazionale di giovani provenienti da tutta europa che vi porterà a conoscere e mettere in pratica uno degli strumenti principali e innovativi della cittadinanza attiva.

– Senza limiti di età, cerchiamo volontari per intraprendere azioni di sensibilizzazione, raccolta fondi e organizzazione eventi sul territorio locale.

Per chiunque fosse interessato, vi chiediamo di inviarci i vostri dati anagrafici, curriculum vitae e lettera motivazionale all’indirizzo info@oikosonlus.net e chiara@oikosonlus.net.

Noi siamo pronti a partire, e voi cosa state aspettando?

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Filed Under: News

Futuro a Casa Patrick

Marzo 15, 2013

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Come anticipato, noi di Oikos non ci fermiamo mai. Appena tornati dal Brasile, disfiamo le valige e le riprepariamo immediatamente per partire verso una nuova avventura, una nuova sfida, una nuova importante tappa: l’Africa!
Arrivo alla Pediatria di Kimbondo, Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, quando è notte e l’oscurità è profonda e senza speranza (la mancanza di elettricità è una delle prime cose a cui dovrò abituarmi qui). Capisco subito che non sarà un’esperienza facile, sotto tanti punti di vista. Qui ogni giorno è una sfida, la fatica quotidiana del vivere non è una metafora. Viviamo circondati dalla sofferenza. Questo è un ospedale, ma è anche un orfanotrofio, dove i bambini arrivano perchè non sanno dove andare altrimenti. Ogni giorno incontriamo sguardi curiosi ma già segnati dalla vita.
Il mio lavoro si concentra soprattutto a Casa Patrick, la casa dove vengono ospitati i bambini disabili. Sono 90 in tutto e da subito cerco di impararne i nomi e i motivi per cui sono arrivati qui. I tipi e gradi di disabilità sono tanti, e tanto diversi. Ci sono bambini con handicap psico-fisico gravissimo, bambini epilettici, sordo-muti, con ritardo mentale più o meno lieve, bambini affetti da stressa da abbandono, bambini autistici che vivono in un mondo tutto loro. Ma più che categorie di handicap ci sono bambini con delle storie, tutte marchiate dalla sofferenza, che arrivano qui con un passato cancellato e che qui lottano per avere un futuro.
Ed è del loro futuro che noi ci vogliamo occupare. Del loro futuro e del loro presente.Costruiremo per loro una scuola, con degli insegnanti e degli educatori che li aiutino ad affrontare i loro problemi quotidiani, ma anche a sviluppare al meglio le loro potenzialità individuali. Inoltre vogliamo portare un miglioramento della loro quotidianità, nelle strutture dove vivono, dei bagni dignitosi, delle camerette in cui possano muoversi agevolmente, delle stanze ampie e accessoriate per i loro giochi e le loro attività.
Vogliamo che sorridano, questi bambini, e che riescano a immaginarsi la parola Futuro, luminosa e felice!

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Cooperfrutta. Adesso tocca a voi!

Gennaio 20, 2013

Ebbene, ci siamo. Ve lo diciamo così, con tanta emozione e tanta tanta soddisfazione.
Il progetto Cooperfrutta è terminato. Nell’ultimo mese dell’anno 2012 ci apprestiamo a lasciare Goias, la sua gente, la sua frutta, il suo languore, le sue sfide e i suoi traguardi, il suo sogno realizzato.
L’industria di polpa di frutta è pronta e funzionante, i ragazzi sono formati e lavorano già alacremente, la frutta inizia ad arrivare, le famiglie degli agricoltori piantano nuove piante da frutta, le istituzioni sono state coinvolte e la gente sa che tra poco sulle proprie tavole troverà la frutta prodotta freschissima proprio qui a Goias, la Coopar è pronta e preparata a fare in modo che il sogno continui.
Il nostro compito è terminato. Lascio Goias guardando per l’ultima volta la nostra bella industria che spicca gialla sotto al grande albero di mango, qualche tucano in volo, il calore languido. Ripenso a tutti i momenti passati qui, alla grinta, ai gruppi di persone che si ritrovavano per lavorare o per discutere dei problemi, a tutti gli sguardi di soddisfazione per le cose riuscite e ai momenti in cui invece ci siamo dovuti aggrappare forte alle nostre speranze, riascolto le risate che ci hanno sempre abbandonate, rivivo i momenti di festa e gli abbracci e i complimenti per il lavoro fatto. Penso che non abbiamo sbagliato, a crederci, a crederci così fortemente da andare oltre qualsiasi cosa, a qualsiasi problema burocratico, organizzativo o logistico, qualsiasi colpo inferto alle nostre speranze. Non è stata fatica sprecata, neanche il vostro sostegno da lontano è andato sprecato. E la prova è lì, sotto l’albero di mango, ma è anche nei destini dei ragazzi che con questo lavoro sono cambiati, è anche in tutti i tipi di frutta che attraverso questo progetto sono stati preservati e rivalutati. E’ nella nostra mente, nel nostro modo di sentire, più semplice, più lento, ma anche tanto più vivo.
Grazie a tutti, a chi ci ha creduto e a chi ci crederà.

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Cooperfrutta avanza

Dicembre 8, 2012

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Cari amici,
vi raccontiamo in breve il lavoro che ci ha tenuto occupati in questi ultimi mesi, qui a Goias.
Per prima cosa i ragazzi hanno terminato la formazione teorico-pratica. Juliana, la nostra responsabile tecnica e formatrice, ci ha aiutato a preparare un’equipe davvero in grado di lavorare in maniera indipendente e professionale. I ragazzi hanno iniziato a ricevere le borse-lavoro e una volta che l’industria inizierà la produzione verranno pagati con la vendita della polpa, già molto richiesta qui a Goias.
Ma le nostre giornate non sono state dedicate solo allo studio, anzi. Il lavoro per rendere l’industria pronta e funzionante, e soprattutto per passare l’ispezione della Vigilanza Sanitaria che dovrebbe dare il nullaosta all’inizio della produzione, è tantissimo. Ogni giorno ci si deve dedicare alla pulizia delle aree di produzione, gli strumenti devono essere ordinati e devono trovare la loro giusta collocazione, bisogna far pratica con le macchine, stipare e sbucciare la frutta che inizia ad arrivare e che deve essere congelata in attesa della lavorazione. Inoltre bisogna censire i fornitori di frutta, organizzare le consegne e le spedizioni, scegliere il logo che andrà sulle etichette, stipulare i primi contratti di vendita.
Inoltre questi giorni abbiamo con noi due video-makers venuti appositamente dall’Italia per realizzare un documentario che ha come tema la monocultura della canna da zucchero e la biodiversità in Brasile. Una scoperta davvero interessante e che ci fa mettere in discussione, svelando dei retroscena di cui purtroppo si sa poco. Presto avrete modo di scoprire con noi il risultato di questo bellissimo lavoro!
Insomma, ogni giorno è un giorno impegnativo, ricco di sfide e scoperte e per fortuna abbiamo il sostegno di tutti i cooperati che si sono impegnati a tener pulita e ordinata l’area di fronte all’industria e ci aiutano nelle varie imprese. Però ogni giorno è anche un passo in più verso la realizzazione del nostro sogno ed è per questo che siamo ogni giorno più motivati e felici!

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Progetti che finiscono e progetti che iniziano

Novembre 22, 2012

Ultimo mese del progetto Cooperfrutta. Siamo pronti a partire, manca solo il nullaosta del Ministero della Salute e poi la nostra polpa di frutta comincerà ad apparire sulle tavole di tutta Goias. Inutile dire che non vediamo davvero l’ora.
Ma noi di Oikos non vediamo l’ora anche per altre cose. Il nuovo anno porterà tante novità e tante sfide nuove, intense e sempre appassionanti. Il 2013 si aprirà su uno scenario nuovo: un piccolo grande ospedale che cura i bambini della zona di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, un luogo di sofferenza ma anche di sorrisi, di speranza e di umanità, quella vera, quella che lascia il segno. Kimbondo non è solo un ospedale, cioè un luogo dove vengono curati i bambini malati gratuitamente, non è solo questo, è molto di più. Kimbondo spesso è l’unica speranza per oltre 500 orfani e bambini abbandonati, che cercano rifugio e che al di fuori dalla Pediatria non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere, bambini orfani, sfruttati e portatori di disabilità, bambini dimenticati. A Kimbondo vengono accolti da Padre Hugo e dal suo staff, vengono sfamati, curati e gli viene offerta un’istituzione scolastica. Per questo la pediatria di kimbondo è così importante, e per questo però le spese di gestione e i problemi sono così grandi.
Oikos sarà presente a Kimbondo con due progetti di sostegno alla pediatria, in ambiti diversi ma entrambi estremamente necessari per portare avanti un lavoro così enorme come quello che ogni giorno viene svolto all’interno dell’ospedale.
MANIOCA FOR KIMBONDO, progetto arrivato primo nella graduatoria regionale dei progetti approvati nell’ambito della legge 19, intende fornire una possibile soluzione al problema dell’autosostentamento della pediatria e la possibilità di emancipazione dei ragazzi attraverso la messa a produzione del terreno di Kinta di proprietà della pediatria. La coltivazione di manioca, fagioli, frutta e palma (per l’estrazione dell’olio) e la vendita dei prodotti consentirebbe quindi di coprire ogni anno la maggior parte dei costi fissi e correnti della Pediatria e della scuola annessa. E i ragazzi riuscirebbero ad essere pienamente indipendenti e con un bagaglio formativo sicuramente molto importante.
Il secondo progetto, FUTURO A CASA PATRICK, istituisce una nuova e importante partnership tra Oikos Onlus e Time For Africa per garantire un futuro migliore ai tanti bambini che sono ospiti a Casa Patrick, la struttura dell’ospedale di Kimbondo che accoglie e cura quasi cento bambini affetti da problemi cronici e disabilità di vario tipo. Il progetto si propone di migliorare la vita dei piccoli ospiti di Casa Patrick, da un punto di vista qualitativo (migliorando le strutture) ma anche garantendo un futuro il più possibile sereno e dignitoso garantendo loro il diritto all’istruzione. Per questo motivo si vorrebbe costruire accanto alle scuole materna, elementare e superiore della pediatria, una nuova scuola gratuita e con insegnanti formati in grado di seguire ed educare al meglio questi bambini speciali.
Progetti importanti, obiettivi importanti. Noi siamo pronti a fare del nostro meglio per vincere anche questa scommessa, ma vogliamo ricordare che non si tratta di una scommessa solo nostra, ma di tutti noi, perchè tutti noi siamo un po’ Kimbondo.

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