Cari amici,
vi raccontiamo in breve il lavoro che ci ha tenuto occupati in questi ultimi mesi, qui a Goias.
Per prima cosa i ragazzi hanno terminato la formazione teorico-pratica. Juliana, la nostra responsabile tecnica e formatrice, ci ha aiutato a preparare un’equipe davvero in grado di lavorare in maniera indipendente e professionale. I ragazzi hanno iniziato a ricevere le borse-lavoro e una volta che l’industria inizierà la produzione verranno pagati con la vendita della polpa, già molto richiesta qui a Goias.
Ma le nostre giornate non sono state dedicate solo allo studio, anzi. Il lavoro per rendere l’industria pronta e funzionante, e soprattutto per passare l’ispezione della Vigilanza Sanitaria che dovrebbe dare il nullaosta all’inizio della produzione, è tantissimo. Ogni giorno ci si deve dedicare alla pulizia delle aree di produzione, gli strumenti devono essere ordinati e devono trovare la loro giusta collocazione, bisogna far pratica con le macchine, stipare e sbucciare la frutta che inizia ad arrivare e che deve essere congelata in attesa della lavorazione. Inoltre bisogna censire i fornitori di frutta, organizzare le consegne e le spedizioni, scegliere il logo che andrà sulle etichette, stipulare i primi contratti di vendita.
Inoltre questi giorni abbiamo con noi due video-makers venuti appositamente dall’Italia per realizzare un documentario che ha come tema la monocultura della canna da zucchero e la biodiversità in Brasile. Una scoperta davvero interessante e che ci fa mettere in discussione, svelando dei retroscena di cui purtroppo si sa poco. Presto avrete modo di scoprire con noi il risultato di questo bellissimo lavoro!
Insomma, ogni giorno è un giorno impegnativo, ricco di sfide e scoperte e per fortuna abbiamo il sostegno di tutti i cooperati che si sono impegnati a tener pulita e ordinata l’area di fronte all’industria e ci aiutano nelle varie imprese. Però ogni giorno è anche un passo in più verso la realizzazione del nostro sogno ed è per questo che siamo ogni giorno più motivati e felici!
Progetti che finiscono e progetti che iniziano
Ultimo mese del progetto Cooperfrutta. Siamo pronti a partire, manca solo il nullaosta del Ministero della Salute e poi la nostra polpa di frutta comincerà ad apparire sulle tavole di tutta Goias. Inutile dire che non vediamo davvero l’ora.
Ma noi di Oikos non vediamo l’ora anche per altre cose. Il nuovo anno porterà tante novità e tante sfide nuove, intense e sempre appassionanti. Il 2013 si aprirà su uno scenario nuovo: un piccolo grande ospedale che cura i bambini della zona di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, un luogo di sofferenza ma anche di sorrisi, di speranza e di umanità, quella vera, quella che lascia il segno. Kimbondo non è solo un ospedale, cioè un luogo dove vengono curati i bambini malati gratuitamente, non è solo questo, è molto di più. Kimbondo spesso è l’unica speranza per oltre 500 orfani e bambini abbandonati, che cercano rifugio e che al di fuori dalla Pediatria non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere, bambini orfani, sfruttati e portatori di disabilità, bambini dimenticati. A Kimbondo vengono accolti da Padre Hugo e dal suo staff, vengono sfamati, curati e gli viene offerta un’istituzione scolastica. Per questo la pediatria di kimbondo è così importante, e per questo però le spese di gestione e i problemi sono così grandi.
Oikos sarà presente a Kimbondo con due progetti di sostegno alla pediatria, in ambiti diversi ma entrambi estremamente necessari per portare avanti un lavoro così enorme come quello che ogni giorno viene svolto all’interno dell’ospedale.
MANIOCA FOR KIMBONDO, progetto arrivato primo nella graduatoria regionale dei progetti approvati nell’ambito della legge 19, intende fornire una possibile soluzione al problema dell’autosostentamento della pediatria e la possibilità di emancipazione dei ragazzi attraverso la messa a produzione del terreno di Kinta di proprietà della pediatria. La coltivazione di manioca, fagioli, frutta e palma (per l’estrazione dell’olio) e la vendita dei prodotti consentirebbe quindi di coprire ogni anno la maggior parte dei costi fissi e correnti della Pediatria e della scuola annessa. E i ragazzi riuscirebbero ad essere pienamente indipendenti e con un bagaglio formativo sicuramente molto importante.
Il secondo progetto, FUTURO A CASA PATRICK, istituisce una nuova e importante partnership tra Oikos Onlus e Time For Africa per garantire un futuro migliore ai tanti bambini che sono ospiti a Casa Patrick, la struttura dell’ospedale di Kimbondo che accoglie e cura quasi cento bambini affetti da problemi cronici e disabilità di vario tipo. Il progetto si propone di migliorare la vita dei piccoli ospiti di Casa Patrick, da un punto di vista qualitativo (migliorando le strutture) ma anche garantendo un futuro il più possibile sereno e dignitoso garantendo loro il diritto all’istruzione. Per questo motivo si vorrebbe costruire accanto alle scuole materna, elementare e superiore della pediatria, una nuova scuola gratuita e con insegnanti formati in grado di seguire ed educare al meglio questi bambini speciali.
Progetti importanti, obiettivi importanti. Noi siamo pronti a fare del nostro meglio per vincere anche questa scommessa, ma vogliamo ricordare che non si tratta di una scommessa solo nostra, ma di tutti noi, perchè tutti noi siamo un po’ Kimbondo.
Cooperfrutta, siamo in buone mani
Spostiamo per un momento lo sguardo dagli ultimi lavori all’industria che si sta preparando a iniziare la produzione di polpa di frutta e guardiamo chi saranno i veri protagonisti del progetto. Come abbiamo detto all’inizio, il progetto Cooperfrutta ha come primo obiettivo quello di creare una nuova possibilità di impiego per i giovani che vivono qui a Goias affinchè non siano costretti a lasciare la loro terra per andare a cercar fortuna in città, come hanno dovuto già fare in molti, in troppi. Questo andare in città è un tema molto sentito qui, ci sono parecchie canzoni che mettono in musica la nostalgia per la terra, il sentirsi estirpati in un grande non-luogo, il rincorrere una fortuna che molto spesso non si rivela tale. Questa non è quasi mai una scelta, è una necessità. Il progetto Cooperfrutta vuole dimostrare che un’altra possibilità c’è, e la stiamo costruendo insieme.
Credo sia venuto il momento di presentarvi i quattro ragazzi che sono stati selezionati per lavorare all’interno dell’unità di produzione di polpa di frutta, che sono stati formati per portare avanti con successo il grande sogno della Coopar. Lucas, Janaina, Renato e Rafael. Eccoli, sorridenti e un po’ imbarazzati, nella foto di rito. Sono tutti ragazzi che vivono a Goias e che sono determinati a rimanerci. Alcuni di loro hanno studiato alla Escola Familia Agricola sostenuta da Oikos qualche anno fa, altri studiano alluniversità. Si sono impegnati molto, sono stati pazienti anche quando il progetto sembrava fermarsi, ci hanno creduto. E tra pochissimo daranno vita all’unica agroindustria del municipio di Goias. Devo però ringraziare una persona in maniera speciale. Renato, che è stato davvero una grande lezione per tutti noi. Renato sta studiando contabilità, va all’università ogni giorno dalle cinque a mezzanotte, ma durante il giorno lavora tutto il giorno per l’industria (e credetemi, di lavoro ce n’è tanto, davvero tanto), studia la legislazione sanitaria durante i fine settimana, si informa, ricerca, telefona, si muove e smuove, sempre sorridente, crea il buonumore tra i cooperati, aiuta perfino la cooperativa nella consegna di frutta senza pretendere nulla in cambio. E’ perchè ci credo tanto, mi ha detto. Lui e il mio caro Antonio detto il Gallo, ormai una squadra d’assalto, hanno dato la spinta necessaria per portare a termine l’impresa e mi fa stare tranquilla perchè con due angeli custodi così, che non si risparmiano, che mettono in gioco tutto, la nostra industria sarà davvero in ottime mani!
Piccoli traguardi importanti
29 Giugno 2012. Una data importante. Una festa, ovviamente. Per festeggiare i piccoli e grandi traguardi ottenuti in un anno di lavoro al progetto Cooperfrutta. Ogni tanto riguardo le foto del rudere che mi sono trovata davanti agli occhi la prima volta che ho messo piede a Goias e poi penso a quello che è diventato adesso, un’industria in procinto di partire, un sogno che è diventato realtà. Certamente non è stato facile, lo ripeto ogni volta. Ci sono volute dedizione, impegno e passione, parecchia passione, perchè quando le cose vanno male è facile perdere la speranza. Ma basta proprio poco, un piccolo segno, per rimettere le cose in moto e trasformare un mucchio di pietre in un sogno.
Praticamente abbiamo fatto questo: abbiamo scavato il pozzo che fornirà acqua di ottima qualità all’industria, formato i ragazzi che lavoreranno nell’industria, comprato i macchinari per la lavorazione dell’industria, assunto una responsabile tecnica che si occuperà della sicurezza, igiene e qualità dei prodotti, montato la cella freezer per la conservazione del prodotto finito, registrato l’industria e ottenuto tutte le certificazioni necessarie. E infine, abbiamo festeggiato!
COOPERFRUTTA (In)Formazione
Come promesso il lavoro è iniziato subito. Abbiamo comprato le macchine per la lavorazione della frutta, stiamo aspettando che colleghino l’acqua da un pozzo che abbiamo fatto scavare nelle vicinanze e abbiamo sistemato la struttura dell’industria secondo le richieste della vigilanza sanitaria.
Soprattutto abbiamo selezionato i ragazzi che formeranno l’equipe di lavoro e abbiamo iniziato la formazione. Questa parte è molto importante nel progetto Cooperfrutta: non si tratta solo di creare posti di lavoro, ma anche e soprattutto di fornire ai ragazzi gli strumenti necessari per essere essi stessi dei portatori di cambiamento all’interno non solo dell’industria ma di tutta la comunità. La formazione rivolta all’equipe è stata strutturata in due parti: una prima parte teorica, fornita dal SEBRAE e seguita con interesse e serietà dai nostri ragazzi, è durata una settimana ed ha toccato argomenti quali tecniche di vendita, gestione economica di una microimpresa, pianificazione finanziaria e del lavoro, lavoro in equipe, tutti strumenti necessari ai ragazzi per renderli in grado di gestire l’industria di polpa nel suo insieme. Una seconda parte di questa prima formazione sarà invece più specifica e centrata sulle buone pratiche di fabbricazione e manipolazione degli alimenti. In seguito i ragazzi riceveranno alcune lezioni pratiche sull’uso delle macchine e sulla produzione dei diversi tipi di polpa di frutta.
All’interno di questo piano formativo abbiamo inserito anche la visita ad un’industria di polpa di frutta in un paese vicino, Itapuranga, un’esperienza di successo nata da un progetto della Cooperativa di Agricoltura Familiare (COOPERAFI) della zona. Juliana Moreira, coordinatrice del progetto Fruticultura, ci ha mostrato la loro industria e ha risposto a tutte le nostre domande e ha colmato i nostri dubbi. E’ stata una bella esperienza per tutti, perchè è stato un po’ come toccare con mano il futuro del nostro sogno e siamo rientrati a Goias carichi d’entusiasmo.