Sintesi del progetto
Nel cuore del continente africano si trova la regione dei Grandi Laghi, entità geopolitica contornata da Nord a Sud da una serie di laghi che formano delle frontiere naturali tra i paesi che li circondano: la Repubblica democratica del Congo (RDC, ex-Zaire), l’Uganda, il Ruanda, il Burundi e la Tanzania, tutti popolati da numerose etnie.
Durante gli anni ’90 la regione è stata interessata da scontri e guerre che culminarono nel 1994 nel genocidio ruandese, seguito da un primo conflitto in Zaire. È tutta l’area che si infiamma negli anni 1996-97, con sette paesi in guerra sul suolo della Repubblica democratica del Congo. In quegli anni si sono creati flussi di profughi, molti dei quali sono confluiti in Kenya per cercare riparo.
La “Hope International School” è una scuola di rifugiati, collocata nella prima periferia ovest di Nairobi. E’ nata nell’ottobre del 1994 e continua ad accogliere molti ragazzi, quasi tutti non accompagnati, di origine rwandese, burundese e congolese. La scuola conta oggi 104 alunni e 15 insegnanti, anch’essi rifugiati.
Oltre a diversi problemi di ordine economico (che hanno di fatto costretto, negli ultimi 2 anni, gli insegnanti a prestare il loro lavoro a titolo di volontariato), i referenti della scuola hanno messo in evidenza le seguenti criticità, di rilievo rispetto alle specifiche del presente progetto:
* molti ragazzi e alcuni insegnanti devono camminare fino a 4-5 ore per recarsi a scuola e altrettante ore per rientrare al proprio domicilio;
* alcuni studenti, abitando troppo distante dalla scuola e dovendo ricorrere ai mezzi di trasporto pubblico, accumulano continue assenze (anche di intere settimane) perché non sempre riescono a reperire i soldi necessari a pagarsi i biglietti di matatu o autobus;
* gli insegnanti della scuola non hanno possibilità e strumenti di aggiornamento professionale. Di fatto da circa 5 anni non beneficiano di attività di formazione permanente.
Obiettivo generale
Il progetto si propone di sviluppare un’idea imprenditoriale che assicuri da un lato la piena sostenibilità e redditività economica dell’attività (grazie all’avvio di un servizio di trasporto pubblico) e, dall’altro, il trasporto privato, a titolo gratuito, per gli allievi e i docenti della Hope International School.
Obiettivo Specifico
Valorizzare la dimensione storica, culturale e scolastica tra la Hope International School e le realtà scolastiche del FVG, creando occasioni di scambio e confronto didattico, metodologico e interculturale.
Attività del progetto
- Acquisto e preparazione di n. 2 pulmini usati (matatu) da 25 posti ciascuno;
- Selezione e assunzione di n. 4 persone dello slum di Kibera per la conduzione e la gestione dei matatu;
- Articolazione e avvio di un servizio di trasporto “misto” pubblico-privato: i 2 matatu svolgeranno un servizio “misto”. Nelle ore di inizio e conclusione delle attività scolastiche della HIS saranno impegnati nel trasporto privato degli studenti e degli insegnanti della scuola. Durante le altre ore della giornata saranno invece impegnanti nel trasporto pubblico, svolgendo un servizio connesso ad un’attività di tipo commerciale;
- Scambio e confronto tra studenti italiani e studenti della Hope International School;
- Selezione e invio di n. 2 insegnanti (e 2 studenti) della scuola superiore italiana presso la HIS;
- Incontri tematici presso la scuola italiana da parte del preside e 2 studenti della HIS;
- Realizzazione di un convegno/seminario aperto a tutte le scuole superiori di Sacile/Pordenone.
Destinatari
La “Hope International School” è una scuola di rifugiati, collocata nella prima periferia ovest di Nairobi: 104 alunni e 15 insegnanti, anch’essi rifugiati.
Partner del progetto
OIKOS onlus FVG, Liceo “Leopardi – Majorana”- Pordenone (soggetto proponente), Hope International School – Nairobi
Shofco – Shining Hope For Community, Suore Salesiane – Nairobi, Suore Francescane – Nairobi.